A) Le origini B) La storia C) La Sala Assunta e la Farmacia |
![]() D) I lavori dal 1930 ad oggi E) L'ospedale dal cielo F) Bibliografia e Contributi |
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A) LE ORIGINI![]() ![]() S. Giovanni di Dio morì nel 1550 a Granada e non venne mai a Roma, ma i Fatebenefratelli vi giunsero, per la prima volta nel 1572, e qui fondarono nel 1581 il primo nucleo ospedaliero nella ex “casa degli Orfanelli” in Piazza di Pietra (fig.A2), il cosiddetto “Ospedale nuovo” di soli 20 letti. Nel giugno 1585 si trasferirono all’Isola Tiberina dove, con l'aiuto del papa Gregorio XIII, avevano acquistato un monastero, già occupato dalle monache benedettine (le Santucce) fino al 1573 e successivamente dalla Confraternita dei Bolognesi. Il pontefice concesse inoltre loro la contigua chiesa di S.Giovanni Calibita. ![]() B) LA STORIA Tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 avvenne la trasformazione degli ospedali da ospizi, semplici ricoveri, a luoghi di cura, dove si cercava di guarire il malato e restituirlo alla vita normale; comparvero figure quali i “phisici”, cioè i medici che si occupavano di stabilire le cause e i rimedi della malattia, e i “chirurgi” che operavano fisicamente sui malati. In questa evoluzione ospedaliera si inserì e si ![]() L’ospedale si ingrandì gradatamente acquistando e affittando alcune casette circostanti abitate da conciatori e pescatori. Allo scopo di acquisire spazio la stessa chiesa di S.Giovanni Calibita fu ridotta da tre navate, ancora visibili nella pianta del Bufalini del 1551 (fig.B1), all'attuale unica navata: in particolare la navata sinistra divenne il corridoio di accesso al complesso. Nel 1656, durante la gravissima pestilenza che colpì Roma, si stabilì di riservare l’ospedale agli ammalati di peste sfruttando il naturale ![]() ![]() In fig.B4 è la situazione dell'ospedale come appariva nel 1676 ![]() ![]() Nel 1700 l’ospedale fu ristrutturato dal Carapecchia: in tale occasione fu completata la risistemazione della Sala Assunta, prima moderna corsia ospedaliera con 50 posti letto (v. sez.C); nella pianta del Nolli del 1748 in fig.B5 è visibile la chiesa di S.Giovanni Calibita con il n.1093 e la corsia ospedaliera con il n.1094. Con visione pionieristica e infrequente per l'epoca fu istituito il principio che ogni malato disponesse di un proprio letto e fu effettuata la divisione in reparti distinguendo tra le diverse patologie. Nel Brogliardo ![]() Nel 1865, grazie al lascito di Francesco Amici deceduto nel 1858, fu realizzata dall'architetto Azzurri una moderna corsia riservata agli uomini ![]() Nel 1873, tre anni dopo l’annessione di Roma al Regno d’Italia, venne estesa alla città di Roma la legislazione eversiva che che prevedeva la confisca dei beni immobili degli enti ecclesiastici in base alla quale, nel 1878, l’ospedale e la farmacia dovettero essere consegnati al Municipio di Roma. Nel 1887 la farmacia fu affittata all’associazione civile dei Fatebenefratelli e finalmente nel 1892, grazie anche alle amicizie di cui godeva fra Orsenigo, il dentista dell'ospedale celebre in tutta Roma, i Fatebenefratelli riuscirono a riscattare definitivamente farmacia ed ospedale versando un’ingente somma di denaro. Nel 1930 i Fatebenefratelli, con un contributo economico del Vaticano, acquistarono tutti i fabbricati sull’estremità ovest dell’isola che, tra molte polemiche, furono demoliti insieme ai locali annessi all’ospedale; nel 1934 fu completata la ricostruzione dell’ospedale sul progetto di Cesare Bazzani che mantenne però la facciata verso la piazza S.Bartolomeo. Nel 1972 l’ospedale assunse ufficialmente il nome di S.Giovanni Calibita Fatebenefratelli, dal nome della chiesa che ne costituì il nucleo originario ed è tuttora inglobata, e fu classificato come Ospedale Generale di Zona. Perfettamente adeguato ai tempi, oggi l’ospedale dispone di 420 posti letto e nuovi ed attrezzati reparti. La Sala Assunta, oggi trasformata in Aula Magna, ospita importanti convegni e congressi internazionali. L’ospedale è sempre stato presente nelle vicende di Roma: è stato il punto principale di ricovero in occasione degli scontri del 1849 durante la sfortunata Repubblica Romana, nel 1870 alla presa di Roma da parte dei Piemontesi e durante l’occupazione nazista nel 1944 quando anche molti ebrei vi furono ricoverati e nascosti. Da ultimo nel 1982 vi furono assistiti i feriti dell’attentato alla vicinissima Sinagoga. ![]() C) LA SALA ASSUNTA E LA FARMACIA ![]() ![]() L'ingresso principale era da piazza S.Bartolomeo, attraverso il portone dell'attuale farmacia; all'estremità opposta era un altare dedicato alla Madonna, l'Assunta, da cui il nome della sala, per consentire ai malati di seguire le funzioni religiose senza muoversi dai propri letti (fig.C2). Il dipinto dell'Assunta, portata in cielo ![]() ![]() In occasione della visita del 1702, raffigurata nel dipinto di fig.C4 attualmente nel refettorio del convento, papa Albani (Clemente XI) concesse ai Fatebenefratelli la piazzetta che era ad ovest della Sala Assunta per l'ampliamento della corsia (dalle memorie di fra Tommaso Mongai: "...e concesse al nostro Spedale la Piazzetta che resta dietro lo Spedale, acciò potesse la Religione stendere la fabbrica del medesimo"). Su tale area fu quindi costruita una seconda sala, il cosiddetto "ospedale nuovo", capace di circa 20 letti, sopraelevata di circa due metri rispetto alla Sala Assunta e ad essa raccordata con le due rampe semicircolari ai lati dell'altare, visibili nel dipinto di fig. C5. ![]() Il dipinto in fig.C5, andato perduto a Milano nel 1943 sotto ai bombardamenti, raffigurerebbe la seconda visita di Clemente XI, effettuata nel 1705 per l'inaugurazione della nuova sala; tuttavia recenti studi [10] hanno evidenziato che in tale data la sala non era ancora realizzata e che pertanto il quadro è da ritenersi dipinto prima del suo completamento, probabilmente come ringraziamento alla generosità del pontefice, ciò confermato dalla evidente diversità dell'arco rappresentato da quello poi effettivamente realizzato. La presenza di una farmacia è da ritenersi contemporanea all'insediamento dei Fatebenefratelli nell'isola in quanto la sua esistenza è documentata già alla fine del ![]() ![]() L'integrità della Sala Assunta, testimoniata dalla pianta del Lanciani ancora all'inizio del 1900, viene interrotta con gli interventi di ristrutturazione dell'ospedale del 1932, allorché la nuova farmacia ne occupò la parte terminale utilizzandone l'ingresso principale sulla piazza S.Bartolomeo; un secondo ingresso fu aperto su piazza Fatebenefratelli. Il primo dei sei affreschi che decorano il soffitto della Sala Assunta è tuttora visibile sul soppalco della farmacia, utilizzato come deposito dei farmaci. La corsia rimase attiva per le degenze fino al 1982 quando fu ristrutturata allestendo nella parte ovest l'attuale Sala Convegni da 250 posti (fig.C7), sul cui soffitto sono visibili due dei sei affreschi originari, e destinando la parte rimanente ad uffici. ![]() D) I LAVORI DAL 1930 AD OGGI Pur non ![]() A tale scopo furono acquistati e demoliti tutti i fabbricati sull’estremità ovest dell’isola, visibili nella fig.D1; ciò fu possibile anche grazie anche all'interessamento e a un contributo economico del pontefice, tanto che la licenza fu ottenuta il 2 luglio 1930 dopo appena 14 giorni dalla richiesta. ![]() Le demolizioni, completate il 12 Settembre 1931, interessarono anche parte dei locali dell'ospedale stesso, tanto che solamente un quarto dei circa 180.000 mc costituenti il vecchio complesso fu mantenuto. Per le nuove fondazioni furono usati circa 800 pali in cemento collegati da travi, murature in tufo e mattoni per i sotterranei; fu inoltre demolito il vecchio campanile sostituito dall'attuale. La situazione comparata prima e dopo la ristrutturazione, inclusi gli ulteriori interventi effettuati fino al 1983, è mostrata nella fig.D2. All'interno della Sala Verde un'epigrafe in latino (testo integrale) ricorda l'incontro avvenuto l'11 aprile del 1934 in quella che era la Sala Capitolare per celebrare la fine dei lavori di ristrutturazione alla presenza del Card. Marchetti Selvaggiani e dell'arch. Bazzani. ![]() Nel novembre 1977 il Priore generale Pierluigi Marchesi avviò una nuova e radicale ristrutturazione, affidandone il progetto agli architetti Sergio Cobolli Gigli e Giorgio Monico, che elaborarono una proposta per il riordino dell'intero ospedale dal punto di vista sia tecnologico che funzionale. Il progetto, approvato all'inizio del 1981, prevedeva la costruzione delle centrali tecnologiche allora inesistenti e la ricostruzione di tutti i servizi ospedalieri. Per reperire gli spazi necessari furono realizzati nuovi soppalchi, in particolare tra il secondo e quarto piano, con l'acquisizione di circa 1000 mq, e furono trasferiti all'esterno dell'ospedale gli uffici e le strutture non strettamente legate alle funzioni ospedaliere (il magazzino generale, l'alloggio delle Suore, la Scuola infermieri, l'Ufficio Ragioneria, l'Ufficio del Personale, alcuni ambulatori e la sede della Curia Generalizia). Nel 1982 la Sala Assunta fu completamente ristrutturata e trasformata nell'attuale Sala Convegni capace di 250 posti. ![]() ![]() E) L'OSPEDALE DAL CIELO ![]()
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